Che cos’è il mesotelioma pleurico
Il mesotelioma pleurico è un tumore raro la cui insorgenza è correlata dalla letteratura scientifica all’esposizione lavorativa ad amianto.
Il mesotelioma rappresenta circa l’1% di tutte le patologie oncologiche ed è una malattia che riguarda il mesotelio, ovvero il tessuto che ricopre gran parte degli organi interni umani.
Nel caso del mesotelioma pleurico la neoplasia colpisce la pleura, cioè il mesotelio che riveste i polmoni e la parte interna della cassa toracica.
Il mesotelioma pleurico è il più diffuso dei tumori maligni del mesotelio, coprendo circa l’80% dei casi.
Le fibre di amianto
È dimostrato che una lunga esposizione alle fibre di amianto aumenta in modo lineare il rischio di contrarre tale malattia.
Essa è causata da una alterazione mutagena delle cellule del mesotelio che iniziano a riprodursi in modo incontrollato.
Tali evidenze scientifiche hanno portato il mesotelioma pleurico ad essere riconosciuto dall’INAIL quale malattia professionale.
Come tale è annoverato fra le patologie tabellate dall’Istituto assicuratore nella Lista I, Gruppo 6 (Tumori Professionali), Codice identificativo I.4.03.
Il Risarcimento del danno per Mesotelioma Pleurico di origine professionale
Per il Mesotelioma Pleurico è possibile ottenere dal datore di lavoro un risarcimento in sede civile qualora sia dimostrato il nesso causale fra esposizione ad amianto sul luogo di lavoro ed insorgenza della neoplasia.
L’azione penale può naturalmente essere esercitata, tuttavia l’esito è più incerto considerato:
il considerevole lasso di tempo intercorso fra i fatti e l’insorgenza della malattia;
la difficoltà di ricostruire i fatti ed accertare le responsabilità.
Il mesotelioma pleurico è tuttavia una malattia tabellata dall’INAIL nel Gruppo VI della Lista I (tumori professionali di origine professionale certa). Per queste malattie tabellate il riconoscimento di malattia professionale è di solito automatico, qualora non esistano concause esterne.
Qualora esistano questi presupposti è possibile:
un accordo con il datore di lavoro in sede stragiudiziale;
una soluzione per via giudiziale davanti ad un Tribunale.
In caso di giudizio è però necessario provare che il datore di lavoro non abbia adempiuto alle corrette e dovute tutele di sicurezza del lavoratore per la prevenzione del rischio.
Da sottolineare che per poter ottenere il risarcimento o comunque tentare la via del giudizio è necessario che non siano trascorsi 10 anni dal manifestarsi della malattia.
L’esposizione all’amianto è il principale fattore di rischio del mesotelioma pleurico
Esistono pochissimi altri fattori, esclusa l’esposizione all’amianto o asbesto, che siano riconosciuti come possibile causa del mesotelioma pleurico.
Ci sono infatti alcune evidenze anche per
infezioni polmonari causate da un virusdella scimmia, denominato SV40, utilizzato nelle vaccinazioni antipolio tra il 1955 e il 1963;
esposizione al diossido di torio, una sostanza radioattiva utilizzata tra gli anni ’20 e gli anni ’50;
radiazioni a torace e addome.
La gran parte degli ammalati è stata infatti esposta ad amianto prima degli anni ’90 all’interno di siti produttivi industriali, navali, estrattivi, ferroviari, edilizi, automobilistici etc.
L’abolizione dell’estrazione, dell’uso e della commercializzazione dell’amianto in Italia si data solo al 1992, con la Legge 257.
Il periodo di latenza della malattia è stimato fra i 20 ed i 60 anni. Il picco in Italia è atteso per il 2020 al ritmo di circa 2000 nuove diagnosi ogni anno, secondo i dati riportati nel volume “I numeri del cancro in Italia”, pubblicato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall’Associazione Italiana Registro Tumori (AIRTUM).
I sintomi e la diagnosi del mesotelioma pleurico
Le fibre di asbesto agiscono sulle cellule del mesotelio causando processi infiammatori che possono comportare dolori toracici, pleurite, fibrosi interstiziale.
Tuttavia sintomi più avanzati del decorso della malattia, che è di difficile diagnosi e che spessissimo viene riconosciuta quando già in fase avanzata, sono:
versamento pleurico;
fiato corto;
raucedine;
tosse e febbre;
dolore al petto;
coaguli di sangue;
perdita di peso.
La diagnosi può arrivare anche diversi mesi dopo il primo fenomeno di versamento pleurico. Ciò è dovuto alla difficoltà di prelevare il tessuto dove si sia sviluppata la neoplasia data l’estensione e la poca ‘raggiungibilità’ della superficie pleurica.
Accertamenti diagnostici
I possibili e principali accertamenti diagnostici per il mesotelioma pleurico sono:
la radiografia e la TAC del torace, che possono evidenziare un ispessimento pleurico;
la TAC-PET, per identificare zone di elevata attività cellulare ed eventuali altri organi coinvolti;
la toracentesi, ovvero il prelievo del liquido pleurico (dovuto al versamento) e l’analisi dello stesso alla ricerca di cellule neoplastiche. Ricerca nella maggior parte dei casi negativa come dimostrato dalla letteratura scientifica;
la toracoscopia videoassistita o VATS: il chirurgo effettua una micro-incisione sul torace con la finalità di estrarre campioni di tessuto da analizzare. L’intervento è compiuto con il supporto di una piccola telecamera.
la Biopsia TAC guidata: in anestesia parziale, con l’obiettivo di estrarre un campione biologico, nei pazienti con controindicazioni anestesiologiche.
Il decorso e la cura del mesotelioma pleurico
Purtroppo non ci sono dati confortanti per quanto riguarda la cura del mesotelioma pleurico. Si tratta infatti di una forma tumorale molto aggressiva.
Una prognosi diversa può essere tuttavia stimata sulla base del tipo istologico della neoplasia.
Il mesotelioma pleurico infatti può essere di tipo:
epiteliale;
sarcomatoso (o fibroso), con la variante desmoplastica;
misto (o bifasico).
Il tipo istologico influenza il decorso clinico del mesotelioma pleurico. I pazienti affetti da mesotelioma maligno epiteliale hanno infatti solitamente una sopravvivenza significativamente più lunga rispetto ai pazienti con forme sarcomatoidi.
La durata della malattia nei soggetti con mesotelioma bifasico si colloca in una posizione intermedia alle precedenti.
La terapia standard per il mesotelioma pleurico prevede il cosiddetto approccio trimodale, ovvero una combinazione, ove possibile, di chirurgia, chemioterapia e radioterapia che è risultata essere la migliore per questa patologia.
La chirurgia di solito viene considerata quale opzione terapeutica se una valutazione dell’anzianità e dello stato generale del paziente lo consenta.
Le principali procedure possono essere più o meno invasive:
pleurodesi: rimozione del versamento pleurico con obliterazione dello spazio pleurico tramite talcaggio o sostanze chimiche, per evitare il ripetersi di versamenti pleurici;
pleurectomia: decorticazione del tessuto malato della pleura e conseguente tentativo di rimozione del tumore;
pleuropneumonectomia: asportazione della pleura e del polmone, del diaframma, del pericardio, dei linfonodi.